lunedì 11 gennaio 2016

In che modo la lingua che parli cambia la tua visione del mondo

Traduzione di: Silvia Scuotto
Originally appeared on: The Conversation, by Panos Athanasopoulos
http://theconversation.com/how-the-language-you-speak-changes-your-view-of-the-world-40721


Chi parla tedesco pensa di più ai propri obiettivi


Le persone bilingue hanno tutti i vantaggi. Prospettive di lavoro migliori, una spinta cognitiva e persino protezione contro la demenza. Ora una nuova ricerca mostra che possono anche vedere il mondo in modo diverso a seconda della specifica lingua in cui operano.

Gli ultimi 15 anni hanno visto una straordinaria quantità di ricerche sulla mente bilingue, con la maggioranza delle prove che indicano i vantaggi tangibili di utilizzare più di una lingua. Andando avanti e indietro tra le lingue sembra essere una sorta di esercizio per la mente, che spinge il cervello a essere flessibile.

Proprio come l'esercizio regolare dà al vostro corpo alcuni benefici biologici, controllare mentalmente due o più lingue dà al vostro cervello benefici cognitivi. Questa flessibilità mentale paga grandi dividendi soprattutto andando avanti con gli anni: i segni tipici dell'invecchiamento cognitivo si verificano più tardi nelle persone bilingue - e l'insorgenza di malattie degenerative correlate all'età, come la demenza o l'Alzheimer, tardano nelle persone bilingue anche di cinque anni.

I tedeschi sanno dove stanno andando

Nella ricerca che abbiamo recentemente pubblicato su Psychological Science, abbiamo studiato persone bilingue e monolingue tedesco-inglese, per scoprire come diversi modelli di linguaggio facciano variare il modo in cui reagiscono agli esperimenti.
Sta camminando? O cammina verso l'auto?

Abbiamo mostrato a parlanti bilingue tedesco-inglese video clip di eventi contenenti un movimento, come una donna che cammina verso una macchina o un uomo in bicicletta diretto al supermercato, e poi abbiamo chiesto loro di descrivere le scene.

Quando si danno scene come queste a tedeschi monolingue, tenderanno a descrivere l'azione, ma anche l'obiettivo dell'azione. Così tenderebbero a dire "Una donna cammina verso la sua auto" o "un uomo pedala verso il supermercato". I parlanti monolingue inglese descriverebbero semplicemente quelle scene come "Una donna sta camminando" o "un uomo sta andando in bicicletta", senza menzionare l'obiettivo dell'azione.

La visione del mondo assunta dai parlanti tedeschi è di tipo olistico - tendono a guardare l'evento nel suo complesso - mentre gli anglofoni tendono a focalizzarsi sull'evento e concentrarsi solo sull'azione.

La base linguistica di questa tendenza sembra essere radicata nel modo in cui i diversi strumenti grammaticali situano le azioni nel tempo. La lingua inglese richiede ai suoi parlanti di marcare grammaticalmente gli eventi che sono in corso, applicando obbligatoriamente il morfema -ing: “I am playing the piano and I cannot come to the phone” [N.d.T.1] o “I was playing the piano when the phone rang” [N.d.T.2]. Il tedesco non ha questa caratteristica.

La ricerca con gli utenti di seconda lingua mostra una relazione tra competenze linguistiche in tali costruzioni grammaticali e la frequenza con cui i parlanti menzionano gli obiettivi degli eventi.

Nel nostro studio abbiamo anche scoperto che queste differenze nelle comparazioni linguistiche vanno oltre l'uso del linguaggio stesso, alla categorizzazione non verbale degli eventi. Abbiamo chiesto a parlanti monolingue inglesi e tedeschi di guardare una serie di video clip che mostravano persone camminare, in bicicletta, correre, o guidare. In ogni serie di tre video, abbiamo chiesto ai soggetti di decidere se una scena con un obiettivo ambiguo (una donna cammina lungo una strada verso una macchina parcheggiata) fosse più simile a una scena chiaramente orientata agli obiettivi (una donna cammina ed entra in un edificio) o una scena priva di obiettivi (una donna cammina lungo una strada di campagna).

I parlanti monolingue tedeschi hanno abbinato le scene ambigue con le scene con un obiettivo mirato più frequentemente dei parlanti monolingue inglesi. Questa differenza rispecchia quella trovata nell'utilizzo della lingua: i parlanti tedeschi sono più propensi a concentrarsi sui possibili esiti delle azioni delle persone, ma gli anglofoni prestano maggiore attenzione all'azione stessa.

Scambio di lingue, cambia la prospettiva

Quando si trattava di parlanti bilingue, sembravano passare da una prospettiva all'altra in base al contesto linguistico dato. Abbiamo scoperto che i tedeschi fluenti in inglese erano altrettanto focalizzati sull'obiettivo come qualsiasi altro madrelingua durante il test in tedesco nel loro paese d'origine. Ma un gruppo simile di parlanti bilingue tedesco-inglese testati in inglese nel Regno Unito erano focalizzati sull'azione tanto quanto i madrelingua inglesi.

In un altro gruppo di bilingue tedesco-inglese, abbiamo tenuto una lingua in prima linea nella loro mente durante il compito di combinazione dei video, facendo ripetere ai partecipanti sequenze di numeri ad alta voce in inglese o in tedesco. Distrarre una lingua sembrava portare automaticamente l'influenza dell'altra in primo piano.

Quando abbiamo "bloccato"
l'inglese, i bilingue si comportavano come tipici tedeschi e vedevano i video ambigui come più orientatati agli obiettivi. Con il tedesco bloccato, i soggetti bilingue si sono comportati come anglofoni e hanno abbinato scene ambigue e aperte. Quando abbiamo sorpreso i soggetti cambiando la lingua dei numeri di distrazione a metà dell'esperimento, il focus dei soggetti su obiettivi o azioni è cambiato con essa.

Questi risultati sono in linea con altre ricerche che mostrano un comportamento diverso nei parlanti bilingue in base alla lingua di funzionamento. Gli arabi israeliani sono più propensi ad associare nomi arabi come Ahmed e Samir con parole positive in un contesto in lingua araba che in uno in lingua ebraica, per esempio.

Alcuni confermano di sentirsi come persone diverse all'utilizzo di una lingua o l'altra, e che esprimere certe emozioni porta una diversa risonanza emotiva a seconda della lingua che stanno utilizzando.


Anche nel giudicare il rischio, i bilingue tendono a prendere decisioni economiche piùrazionali in una seconda lingua. In contrasto con la propria prima lingua, tendono a mancare i profondi e fuorvianti pregiudizi affettivi che influenzano indebitamente il modo in cui sono percepiti rischi e benefici. Così la lingua che si parla può davvero influenzare il modo di pensare.



Note del Traduttore
N.d.T.1: "Sto suonando il pianoforte e non posso venire al telefono"
N.d.T.2: "Stavo suonando il pianoforte quando squillò il telefono"

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